Torce prima e dopo

Una lanterna, cioè una fonte di illuminazione autonoma, è un oggetto molto utile nella vita di tutti i giorni, a volte addirittura indispensabile. Oggi ci sono molte lanterne in vendita, gli occhi sono abbagliati dall’abbondanza di modelli. Una torcia tutta uguale non va bene, in ogni caso è necessario averne diverse, per esigenze diverse. In modo ottimale, per non correre e non agitarsi, a casa tenere una serie di fonti autonome di illuminazione, in auto un’altra, bene, e a casa, rispettivamente, la terza.

Le lanterne si dividono in quelle che funzionano a pile e quelle che funzionano a batterie. Le lanterne a batteria necessitano di ricariche periodiche, quelle a pile di un cambio di batterie. La fonte diretta di luce in quasi tutti i modelli è costituita da LED di diversa potenza; le lampade allo xeno, alogene e di altro tipo non sono quasi più utilizzate, in quanto i LED durano molto più a lungo, pur consumando molta meno energia.

Una torcia, di dimensioni ridotte e non shibko potente, deve necessariamente penzolare sul portachiavi con le chiavi. Se, ad esempio, la lampadina si è bruciata all’ingresso, non sarà necessario tirare fuori dal bagagliaio un potente faretto, non contare i passi con la fronte e non calpestare la pozzanghera lasciata all’ingresso dal cane svenuto del vicino (o dal vicino stesso). È sufficiente una piccola torcia per illuminare la strada verso la porta di casa.

Il numero di fonti di illuminazione autonome da tenere in casa dipende solo dalla fantasia e dallo spessore del portafoglio del proprietario. Per esempio, io ho sempre una piccola torcia ricaricabile sulla mensola, come questa (foto sopra).

Un’altra, anch’essa ricaricabile e più potente, per due lampadine lunghe, è appesa al muro. In caso di interruzione di corrente, è sufficiente.

In auto si può mettere una potente lanterna universale da campeggio, con diverse modalità di funzionamento, che può essere usata come faretto e come lampada da tavolo. E non dimenticatevi di una lampada frontale, indispensabile quando dovete scavare nelle viscere del vostro cavallo di ferro di notte. Molte persone, inoltre, portano con sé una pesante torcia lunga con diverse batterie cilindriche, che può essere usata come manganello.

Le lanterne a batteria si ricaricano con la normale corrente domestica, ovviamente a condizione che ci sia una presa di corrente. Esistono anche lanterne la cui batteria può essere ricaricata tramite una dinamo incorporata: basta girare la maniglia per un po’ e si accende. La ben nota torcia-insetto, che si accende solo quando si preme la leva, non è molto comoda, perché richiede la mano, ma come fonte di luce ausiliaria a breve termine è abbastanza adatta. Le lanterne a energia solare non richiedono nulla, se non il bel tempo, ma devono stare al sole per qualche ora per ricaricarsi. Sì, è possibile ricaricare le lanterne anche dalle batterie dell’auto, ma con cautela, si può piantare l’unità sull’auto.

Quindi, in condizioni domestiche normali, quali: alimentazione elettrica ininterrotta, disponibilità di negozi che vendono batterie, non ci sono problemi di alimentazione per le torce.

Immaginiamo ora una situazione puramente ipotetica. Non c’è elettricità. Non c’è elettricità, cioè non c’è affatto. Cioè, ovviamente, c’era, ma si è esaurita all’improvviso e non ripartirà nel prossimo futuro. È buio di notte, no, è buio di notte. Non ci sono lampioni, non ci sono lanterne accese, le pubblicità, i pannelli luminosi, le insegne, le luci di marcia sono sparite. Il televisore, il computer e la cialdiera elettrica non funzionano, il grande lampadario con le lampadine spente scuote tristemente i suoi bellissimi pendagli di cristallo. È tutto molto triste e spaventoso e chissà quando finirà.

Naturalmente, se ci si gratta la testa, si può ricordare che per migliaia di anni i nostri antenati sono riusciti in qualche modo a fare a meno dell’elettricità, a bruciare cippato o, in generale, ad andare a letto con il tramonto (si può fare un bel più al tasso di natalità).

Ma noi abbiamo qualcosa che i nostri antenati non avevano: un sacco di torce diverse! Le lanterne a batteria, ricaricate dalla rete elettrica, durano fino a quando non si esaurisce l’elettricità, ricordate? Forse, un po’ di più dureranno le torce a pile, che possono essere cambiate finché c’è una riserva. Ma le batterie, anche se non sono mai state utilizzate, hanno una durata di vita, dopo la quale sono adatte solo come arma da lancio.

In tali condizioni sono indubbiamente da preferire le lanterne con ricarica dalla dinamo, che ruotano la maniglia per un po’ e illuminano. Funzionano anche le semplici torce-insetto, che brillano solo quando si preme il manico. Anche le lanterne con ricarica da pannelli solari funzionano abbastanza bene, se non si dimentica di metterle periodicamente a prendere il sole. Sì, e non dimenticate anche la mimetizzazione della luce: se è buio intorno a voi e avete una luce accesa, qualcuno può guardare la luce e difficilmente con buone intenzioni.

Quindi, riassumendo: in condizioni normali potete utilizzare qualsiasi fonte di illuminazione autonoma, perché l’elettricità vive nella presa di corrente e carica le batterie, i produttori producono le batterie per le vostre lanterne nei loro stabilimenti e le portano regolarmente nei negozi. E in caso di emergenza, quando da qualche parte scatterà l’interruttore più importante e si interromperà l’alimentazione centralizzata per un periodo di tempo indefinito, il leader indiscusso è una lanterna con la possibilità di ricaricarsi da una dinamo manuale (o da un mulino a vento come opzione) o da pannelli solari.

Data di aggiornamento: 12-8-2023