Non siamo femminucce, vero?

Sono stato «ispirato» da questo post: https://vizhivai.com/blogi/entry/naz/naz-esli-zavtra-vojna-esli-zavtra-v-poxod (e dai suoi commenti). In effetti, non si tratta di un «kit di sopravvivenza», ma di uno «zaino di allarme». Io porto sempre con me solo un «braccialetto di sopravvivenza» (sia in strada che a casa), ed è minimo (paracord + fuoco d’avviamento + fischietto), in modo che i servizi speciali non lo portino via. E ho il mio kit di sopravvivenza (di solito) solo a casa. Porto la NAZ nelle mie passeggiate molto raramente (in tre casi su dieci).

Non ho visto alcuna maleducazione nei commenti di A. Zubkov a questo post. Anche se non sono d’accordo con alcune parole di A. Zubkov (per esempio, sul consiglio di buttare via qualcosa), non considero quei commenti come maleducazione, perché Zubkov si è espresso in modo abbastanza educato. Non siamo «musoni», vero?

A proposito. A mio parere, è necessario portare con sé un accendifuoco e dei fiammiferi. Personalmente, non ho ancora avuto il tempo di imparare a usare un accendifuoco, ma nel caso in cui ci sarà un compagno di sopravvivenza. Anche se è improbabile, dato che ci sono pochi «survivalisti» tra la gente. Ho anche pochi amici (non aspiro all’amicizia con i «bipedi»).

Gli zaini di solito hanno spazio per un sistema di bevande o per un computer portatile. A mio parere, è meglio riempirlo con un computer portatile in modo da poter accedere a Internet almeno nelle prime ore dopo l’incidente. O meglio, si dovrebbe aspettare qualche ora («risparmiare la batteria»), e nelle sei ore successive all’incidente — andare online. Recentemente ci è capitato di non poter lasciare l’appartamento (la serratura si era rotta). Questo se proprio in quel momento c’era un’emergenza. E considerando che viviamo all’ottavo piano e che saltare dalla finestra è rischioso per noi.

Data di aggiornamento: 12-8-2023