Scrivendo questo blog, sono stato spinto da un articolo sul nastro adesivo, pubblicato tempo fa su Survival, così ho deciso di sperimentare con la carta stagnola, come può essere utilizzata in condizioni di sopravvivenza o di escursionismo.
tutti conosciamo e sappiamo come cucinare il cibo in carta stagnola, non è una novità da molto tempo, ci sono molte ricette e metodi, si può friggere anche un elefante, ma è qui che la maggior parte della gente comune usa la carta stagnola e finisce, ma per noi survivalisti è solo l’inizio, come dice l’indimenticabile survivalista-showman Bear Grylls, accendiamo il nostro ingegno e agiamo, questo è quello che ho fatto.
per cominciare, ho preso un rotolo di normale pellicola per alimenti di 10 metri, spessore 11 micron, l’ho arrotolato per 50 centimetri e l’ho piegato in quattro strati per ottenere un quadrato, e poi con semplici manipolazioni ho saldato una tazza e un cucchiaio, non c’è tecnologia, proprio come modellare l’argilla o la plastilina, tutto dipende dalle vostre capacità e dalle vostre mani dritte.
l’unico punto, quando si fa la tazza, quando si piegano gli angoli, ho usato una cucitura che fanno i lattonieri, subito versato l’acqua e controllato, l’acqua tiene e non perde, sul cucchiaio mi fermerò in dettaglio
Ho avvolto circa 20 cm di carta stagnola, l’ho anche piegata in quattro e poi, seguendo lo stesso schema, ho iniziato a «modellare» il cucchiaio senza fretta.
La dimensione del cucchiaio stesso è stata fatta a occhio, la cosa principale qui è di premere tutto strettamente, la costruzione è naturalmente fragile e va bene per raccogliere qualcosa di liquido per la zuppa o il tè, non si può raccogliere lo stufato con un cucchiaio del genere, ecco perché è stata creata la seconda versione del cucchiaio con un telaio.
per la cornice ho usato del comune filo di alluminio, lungo circa 25 cm, qualcuno mi dirà dove si trova il filo nei boschi? Purtroppo, o forse per fortuna, e il filo si può trovare nei boschi ora, l’opzione migliore è quella di guardare sotto le linee elettriche, i riparatori lì spesso gettano pezzi di filo
Ecco la seconda versione finita di un cucchiaio con un telaio robusto, il mio parere personale, in caso di perdita o assenza di posate, li sostituirà abbastanza e vi salverà dal mangiare con le mani, che ci distingue dagli animali, c’era una terza versione di un cucchiaio lì invece di filo nel telaio può essere utilizzato ramoscello ordinario biforcuta da un albero, che è avvolto in un anello e anche avvolto in carta stagnola, solo allora il blog sarà infinito))))))
Poi ho fatto una ciotola o un piatto improvvisato, la quantità di carta stagnola utilizzata è la stessa della tazza, solo che i manici sono sui lati.
ecco cosa è venuto fuori alla fine, come si suol dire l’intero set è completo))))) tra l’altro al momento del test la tazza e la ciotola hanno resistito fino a quattro riscaldamenti dell’acqua fino all’ebollizione poi la carta stagnola cade a pezzi, ma è su un fornello a gas, sul fuoco purtroppo non ho fatto il test, perché nelle nostre steppe nella stagione estiva i fuochi bruciano categoricamente vietati. e io onoro la legge ))))))
il finale della saga gastronomica sulla carta stagnola, la preparazione del tè, il mio esperimento-avventura è riuscito.
la cosa successiva che ho fatto, è uno specchio di segnalazione da un pezzo di cartone e carta stagnola, ritagliato una base di cartone, avvolto con la carta stagnola e fatto un foro-visore, ma si può senza, non gioca un ruolo importante.
solo che è necessario non confondersi, da un lato la lamina è opaca e dall’altro lucida, riflette bene, non potevo fare foto con solo due mani)))))
l’apogeo della mia fantasia sfrenata, è diventato uno stendino per le scarpe di carta stagnola, facciamo un tubo di carta stagnola anche in quattro strati, può essere di più, la dimensione dipende dal numero di scarpe, a un’estremità avvolgiamo la carta stagnola e versiamo sabbia o piccole pietre all’interno, e avvolgiamo l’altra estremità del nostro tubo.
Si ottiene una «caramella» come questa. L’ideale è averne due, poi scaldarle sul fuoco, ma non surriscaldarle. altrimenti le scarpe si rovinano, e rovinare l’unico paio di scarpe in un’escursione o nella sopravvivenza è la morte!!! Io ho un fornello a gas invece del fuoco, per il motivo che ho descritto sopra.
Sì, è lungo e noioso asciugare le scarpe in questo modo, è più facile spostarle sul fuoco e basta, ma è molto più sicuro e il rischio di bruciare le scarpe è minimo.
allo stesso modo si possono asciugare i calzini, si possono anche infilare un paio di questi asciugatori nelle tasche interne della giacca e riscaldarsi nella stagione fredda la sabbia si raffredda lentamente e se non si hanno a portata di mano gli scaldini chimici è una variante che li sostituisce e inoltre dalla carta stagnola risulta essere una buona protezione dal vento per i fornelli e i piccoli fuochi, da foglio si può fare uno schermo di luce se non c’è lanterna da campeggio, dirigendo il fascio da una torcia su uno schermo di foglio sì molto di più dove è possibile utilizzare foglio ordinario tutto dipende dal nostro ingegno e la fantasia, tra l’altro per dire tutti i mestieri ha preso solo mezzo rotolo di foglio, così camrades nello zaino foglio dovrebbe essere, lo spazio è poco peso troppo, e l’uso del mare.
QUESTO E ‘TUTTO. ADDIO A TUTTI, MI DISPIACE PER IL LUNGO POST.
Data di pubblicazione: 12-8-2023
Data di aggiornamento: 12-8-2023