Di tanto in tanto su Internet appaiono articoli che si orientano verso studi teorici di alcuni problemi legati al tiro con l’arco o con la balestra. L’idea non è male, ma quando l’autore assume valori o caratteristiche irrealistiche come base del suo articolo, l’intero articolo finisce per essere, per usare un eufemismo, fantastico.
Per esempio, consideriamo un articolo dedicato alla realizzazione di una replica (somiglianza moderna) di un antico arco orientale. L’arco è stato realizzato con tutta una serie di errori fondamentali. Come era chiaro dalla descrizione, era importante solo l’aspetto dell’arco, con la corda già incordata. Dopo quattro mesi di lavoro, il prodotto risultò molto simile nell’aspetto. Come poi è accaduto, non era affatto simile nelle sue caratteristiche. In tutta serietà, una copia simile è stata testata per determinare le caratteristiche dell’originale visto da qualche parte. La velocità della freccia è risultata essere di 48 metri al secondo. Anche per un arco indiano o per un pessimo arco inglese (che ha fatto il suo tempo) il risultato è leggermente inferiore alla norma, ma per l’intera famiglia degli archi orientali (turchi, tartari) è pessimo. Quasi tutte le cronache storiche dedicate agli archi turchi raccontano di aver registrato tiri da tali archi a una distanza di 500-800 metri e oltre. Per lanciare una freccia a tale distanza, la velocità di volo della freccia dovrebbe essere molto più alta, 70-80 m/sec e oltre. Non vi riempirò di formule, potete trovarle in un testo scolastico di fisica, dove si dice come calcolare la portata massima di volo di un corpo lanciato con un angolo di quarantacinque gradi rispetto all’orizzonte a una velocità iniziale di volo nota del corpo, senza tenere conto della resistenza dell’aria. In base al raggio di lancio noto è possibile risolvere il problema inverso del calcolo della velocità iniziale di volo del corpo (freccia). E poiché nei record reali la st
Data di pubblicazione: 12-8-2023
Data di aggiornamento: 12-8-2023