La scheggia è uno dei problemi che molti conoscono. Se vi scheggiate la mano, cercate di eliminare la scheggia il prima possibile, in modo che non vada in profondità nei tessuti molli e non provochi la loro infiammazione purulenta.
Ma una piccola scheggia a volte è estremamente difficile da estrarre. Per farlo, immergete un comune ago in alcool, iodio o bruciatelo sulla fiamma di un fiammifero. In questo modo si disinfetterà e si eviterà che organismi nocivi penetrino nel corpo, con il rischio di contrarre diverse malattie. Utilizzate quindi un ago disinfettato per rimuovere la scheggia. Non è necessario intervenire sulla ferita stessa, perché ciò può provocare effetti dolorosi. È meglio agganciare la scheggia ad angolo retto, avendo precedentemente determinato la sua posizione, e tirarla verso l’esterno.
È possibile facilitare l’uscita della scheggia da sotto la pelle in modo naturale: è necessario prendere una striscia di buccia di banana fresca e metterla sulla ferita, sul lato interno della pelle. Fissate poi un cerotto o una benda e andate a letto con questa fasciatura. Al mattino vedrete che la scheggia stessa è già uscita in superficie, basta raccoglierla con attenzione con una pinzetta.
Nella medicina popolare si usano spesso catrame o catrame, che lubrificano densamente l’intera area della scheggia. Dopo 15-20 minuti di lubrificazione, l’estremità della scheggia si mostrerà in modo tale da poter essere afferrata con una pinzetta e l’intera scheggia potrà essere estratta.
Se non siete riusciti a estrarre la scheggia da soli e la ferita si è incancrenita, non applicate in nessun caso pomate. Formano una pellicola che può aggravare il processo infiammatorio, rendendo difficile il drenaggio del pus e l’accesso all’ossigeno. È più utile lubrificare la ferita con alcool o acqua ossigenata, quindi trattare con «olio verde» e consultare un medico.
Data di pubblicazione: 12-8-2023
Data di aggiornamento: 12-8-2023