Cos’è l’azimut
Come promesso, in continuità con l’argomento dell’orienteering, vi propongo un articolo sull’azimut e su come determinarlo.
In qualsiasi escursione o viaggio, quando si utilizza una mappa, se la scarsa visibilità o il terreno non consentono di confrontare visivamente la mappa e il terreno, la definizione di azimut e il movimento su di esso, faciliteranno notevolmente il compito dell’orienteering.
Che cos’è l’azimut?
L’azimut è l’angolo tra la direzione del meridiano geografico e la direzione di un oggetto distante dal punto di osservazione (indicato con Am ).
L’azimut si misura in gradi e può variare da 0° a 360°, di solito in senso orario.
Gli azimut possono essere diretti e inversi.
L’azimut diretto, misurato da 0° in senso orario, indica la direzione dall’osservatore all’oggetto.
L’azimut inverso, invece, indica la direzione dall’oggetto all’osservatore. Per ottenere l’azimut inverso, aggiungere 180° all’azimut anteriore se quest’ultimo è inferiore a 180°, oppure sottrarre questo valore se è superiore a 180°.
Esempio: l’azimut diretto verso un albero solitario è di 330°, quindi l’azimut inverso sarà: 330°-180°=150°.
Per determinare rapidamente i punti di riferimento, è necessario ricordare le direzioni dei lati principali e intermedi dell’orizzonte in gradi, in senso orario:
- Nord — 0° (o 360° se in senso antiorario),
- Est — 90°,
- Nord-est — 45°,
- Sud-Est — 135°,
- Il sud è 180°,
- Sud-Ovest 225°,
- Ovest 270°,
- Nord-Ovest — 315°.
Quando si determinano i lati del mondo (orizzonte), è necessario tenere conto del fatto che i poli geografici e magnetici della Terra non coincidono, ma si trovano a una certa distanza l’uno dall’altro. Pertanto, la freccia della bussola non punta esattamente verso il Nord, ma un po’ di lato, verso il polo magnetico Nord.
Lo stesso accade con il Polo Sud, nell’emisfero meridionale della Terra.
Per evitare confusione nei calcoli, è necessario sapere che qualsiasi mappa è orientata verso il polo geografico e la freccia della bussola punta verso il polo magnetico. La differenza tra loro è di pochi gradi, questo angolo è chiamato declinazione magnetica. La declinazione magnetica può essere orientale, la lancetta della bussola devia a est del meridiano vero (geografico) ed è indicata con «+». Oppure occidentale, la freccia devia verso ovest ed è indicata con «-«. Questa differenza deve essere presa in considerazione quando si trasferisce l’azimut ottenuto sulla mappa (azimut vero) all’azimut su cui si andrà, utilizzando una bussola (azimut magnetico).
Quando si converte l’azimut vero in azimut magnetico, in caso di declinazione orientale, l’azimut vero deve essere ridotto del valore della declinazione, in caso di declinazione occidentale, deve essere aumentato.
Il valore della declinazione magnetica non è lo stesso in diverse aree, ad esempio: per la regione di Mosca è +7, +8° (declinazione orientale), e in generale sul territorio della Russia varia entro limiti significativi. Esiste un sito dove è possibile determinare la declinazione magnetica per qualsiasi punto della terra.
Per determinare l’azimut a terra utilizzando una bussola, posizionarsi di fronte al punto di riferimento, la direzione verso cui è necessario determinare, ruotare la bussola, allineare l’estremità settentrionale della lancetta della bussola con la divisione dello zero sull’arto (quadrante della bussola).
Inoltre, lasciando il corpo della bussola fermo e assicurandosi che la freccia non si sia allontanata dalla divisione zero, si ruota il dispositivo di puntamento per puntare il bersaglio di puntamento verso l’oggetto di cui si deve determinare l’azimut.
Segnare su quale figura dell’arto, fermato il puntatore-triangolo, combinare in una linea, l’oggetto, la mosca e il mirino, l’angolo risultante tra la freccia della bussola e l’oggetto di orientamento e sarà l’azimut desiderato.
Inoltre considereremo i metodi di spostamento sulla mappa, con l’aiuto di un percorso pre-pianificato, sugli azimut.
Il numero di punti di riferimento e la scelta del percorso sono determinati in base al terreno, ai compiti e alle condizioni del movimento imminente. La cosa principale è scegliere un percorso che permetta di raggiungere rapidamente il punto di riferimento (oggetto) designato. Pertanto, è auspicabile scegliere un percorso senza curve inutili, con le sezioni più convenienti per il movimento, tenendo conto dell’aggiramento degli ostacoli incontrati sul terreno.
Quindi, si scelgono i punti di riferimento e li si collega con linee rette (esempio in figura) che, se non incrociano le linee della griglia sulla mappa, devono proseguire fino all’intersezione; ciò viene fatto per facilitare la determinazione degli angoli azimutali.
Successivamente, sulla mappa, per ogni tratto del percorso, si determina l’angolo direzionale e, inserendo la correzione della direzione, lo si traduce in azimut magnetico, che viene scritto sulla mappa di fronte al tratto corrispondente.
Questo angolo si misura in senso orario, utilizzando un goniometro o una bussola. Si procede nel modo seguente: si stende la mappa con il percorso disegnato su una superficie piana, la si orienta il più accuratamente possibile secondo la bussola, tenendo conto della correzione della direzione.
Poi, senza cambiare l’orientamento della mappa, mettiamo la bussola sulla prima linea del percorso, in modo che la direzione Nord-Sud coincida con quella disegnata, con il Nord che punta nella direzione di marcia.
Dopo che la lancetta della bussola si è calmata, contiamo sull’arto della bussola sotto la sua estremità settentrionale, sottraiamo il numero ottenuto da 360° e otteniamo l’azimut magnetico della direzione desiderata.
Ad esempio ( in figura ) sul primo tratto l’azimut magnetico è pari a: 360°-340°=20°, azimut del secondo tratto:360°-30°=330°, allo stesso modo, in sequenza, si determinano gli azimut di tutti gli altri tratti del percorso.
Inoltre, misuriamo la lunghezza di ogni tratto, sul terreno si può fare con il metodo, una coppia di passi (la lunghezza media di 2 coppie di passi = 1,5 metri), esempio: se la distanza del tratto 1200m, allora in coppie di passi sarà: 1200 : 1,5 = 800 coppie di passi.
È inoltre auspicabile cronometrare il passaggio di ogni tratto utilizzando un orologio. Tutti i dati sono anche scritti sulla mappa, in corrispondenza delle rispettive sezioni.
Quando ci si muove lungo gli azimut, sul terreno, si possono incontrare ostacoli di ogni tipo (detriti di bosco, paludi, laghi, ecc.) che sono più facili da aggirare che da superare. È quindi necessario essere in grado di aggirare gli ostacoli senza perdere l’orientamento.
Consideriamo due modi per aggirare gli ostacoli,
1 quando il lato opposto dell’ostacolo è visibile (Fig. a),
2 quando il lato opposto dell’ostacolo non è visibile (Fig. b).
Nel primo caso, tutto è semplice: si nota un punto di riferimento nella direzione del movimento, dalla parte opposta dell’ostacolo, e senza perderlo di vista, aggirato l’ostacolo, si continua a muoversi lungo il percorso previsto, dal punto di riferimento che è stato utilizzato durante la deviazione ( Fig. a ). Il secondo caso è più complicato, si agisce come segue, esempio: (Fig. b) supponiamo che il movimento sia stato effettuato lungo un azimut di 50° e che prima di fermarsi davanti all’ostacolo siano state percorse 340 coppie di passi.
Dopo aver studiato il terreno, si decide di aggirare l’ostacolo dal lato sinistro. Determiniamo con la bussola l’azimut della direzione lungo l’ostacolo (dal punto A al punto B) e continuiamo a muoverci in questa direzione, contando le coppie di passi fino al bordo destro dell’ostacolo. Nella figura, l’azimut dal punto A al punto B è di 320° e la distanza percorsa è di 142 coppie di passi. Ci fermiamo al punto B, determiniamo con la bussola la direzione dell’azimut iniziale su cui ci si stava muovendo, prima di incontrare l’ostacolo di 50°, continuiamo a muoverci verso l’uscita dietro l’ostacolo e teniamo il conto delle coppie di passi, dal punto B all’uscita dietro l’ostacolo al punto C, nella figura, la distanza è pari a 238 coppie di passi. Dal punto C spostarsi verso destra, abbiamo già i dati dell’azimut di movimento dal punto A al punto B, tradurli nell’azimut inverso (nella figura, l’azimut inverso è di 140°) e spostarsi dal punto C, sull’azimut inverso, contando esattamente 142 coppie di passi, sarà il punto D; al punto D, determinare nuovamente con la bussola, la direzione dell’azimut del movimento originale di 50° e continuare a muoversi lungo il percorso previsto. È obbligatorio salvare i dati relativi all’evitamento degli ostacoli e aggiungere le distanze al percorso; ciò aiuterà a calcolare la distanza del percorso effettuato, quando si tornerà indietro lungo gli stessi azimut.
Se la situazione lo consente, è meglio evitare gli ostacoli con punti di riferimento lineari, che possono essere sagebrush, fiumi, torrenti, linee elettriche; i loro azimut sono determinati e segnati sulla mappa in anticipo, ciò faciliterà notevolmente l’orientamento del movimento in movimento. In caso di minimo dubbio sulla correttezza del movimento, in entrambi i casi sopra citati, è necessario fermarsi e chiarire la propria posizione, confrontando attentamente la mappa con il terreno; un esempio di confronto corretto della mappa con il terreno è mostrato nella figura sopra.
Per orientare con precisione la mappa, si può usare una normale matita, posizionarla sul segno convenzionale del punto di riferimento sulla mappa (esempio in figura, il ponte), combinare la sua direzione con quella del punto di riferimento sul terreno. Quindi verificate se tutti gli oggetti locali e le forme di rilievo, situati sul terreno, a destra e a sinistra del ponte, hanno la stessa posizione sulla mappa. Se tutte le condizioni sono uguali, la mappa è orientata correttamente. Infine, le ragioni principali degli errori di orienteering non sono rappresentate da un’attrezzatura difettosa, ma dalla mancanza di abilità ed esperienza nell’uso di questa attrezzatura; un allenamento costante e il miglioramento delle proprie conoscenze in questo campo, aiuterà in una situazione critica a trovare la strada giusta. Per iniziare l’addestramento all’orienteering non è necessario nemmeno uscire di casa, è sufficiente determinare il punto in cui ci si trova nella stanza e da questo determinare gli azimut degli oggetti presenti nella stanza.
Data di pubblicazione: 12-8-2023
Data di aggiornamento: 12-8-2023